Uomini di stile: da ieri a oggi, cosa è cambiato?

Oggi, così come allora, la parola d’ordine per un vero gentleman è “semplicità”. Semplicità che è una vera e propria attitudine più che un codice modaiolo.
L’eleganza è determinata da classe e naturalezza. Ce l’ha insegnato Humphrey Bogart, icona del cinema hollywoodiano negli anni ’40, che ricordiamo per la sua interpretazione nel film “Casablanca”, portando il trench, il cappello fedora e il completo gessato a doppiopetto a outfit cult. Non molto lontano da questo concetto troviamo un uomo dal fascino senza tempo: Paul Newman, vincitore dell’ Oscar nel 1987, per “Il colore dei soldi ”, la sua nonchalance dentro e fuori il palcoscenico continua ad essere considerata un modello da seguire: preppy-chic, stile tipico del bravo ragazzo: colori tenui, golf sulle spalle, pantalone dritto e mocassino. Ancora oggi ci si veste così, no? Da annoverare tra gli immortali, per la sua naturale eleganza e il suo sottile senso dell’ironia, è Cary Grant, il quale ha creduto fermamente nel “ready-made” Americano, sostenendo che la misura è l’essenza del buon gusto, un abito deve essere appropriato: i pantaloni non troppo stretti, né troppo larghi, il cappotto non troppo lungo né troppo corto, l’abito è blu scuro, ed è adatto sia al giorno che alla sera, anche in sostituzione dello smoking. Anche il “cattivo ragazzo del cinema”, soprannominato “The King of Cool”, Steve Mcqueen entra nella classifica degli uomini il cui look è immortale: mood trasandato (forse creato a tavolino), una passione per il denim, i golf a “v” e i giubbotti di pelle. Lo ricordiamo nel film “La grande fuga”, per il carisma, lo charme e allo stesso tempo la sregolatezza e l’ anticonformismo che lo hanno fatto diventare “l’anti-divo” più famoso di Hollywood.
Ma oggi cosa succede? Ha imparato bene a seguire le orme dei grandi l’attore britannico Tom Hiddleston, noto per aver interpretato il “cattivo” del film “Thor”. Negli ultimi tempi si trova sempre nella top 10 degli uomini meglio vestiti al mondo: eleganza dal look casual al completo scuro, al tight. Anche se predilige le grandi firme come Armani, mantiene uno stile personale mixando capi casual ad altri più ricercati, creando outfit freschi e moderni. Brad Pitt e George Clooney, accomunati dalla sagra “Ocean’s”, rimangono nell’olimpo della raffinatezza contemporanea: sempre con look versatili, capaci di passare da completi a spezzati in totale armonia. Brad da sempre è un po’ bohemienne nella vita privata, ama le fantasie, le giacche sahariane, non sopporta le cravatte e va bene così. Inutile a tutti costi indossarle, si può essere eleganti anche senza.
Anche se non si direbbe ama i tagli tradizionali da scozzese d.o.c, Ewan McGregor, che si è fatto conoscere nel film “Trainspotting”, il quale non rinuncia a un pizzico di follia sfuggendo a tutti i costi l’ovvio ed il banale, lasciando spazio all’originalità. Via dunque a spezzati con pantaloni eleganti e biker jacket, giubbino in pelle per andare in moto, da sfoggiare anche sul red carpet. È d’accordo Eddie Redmayne, che nel 2014 si è aggiudicato l’Oscar per il miglior attore protagonista in “La teoria del tutto”, che sceglie lo stampo dandy, con completi testa di moro, tre pezzi su gessati, cravattine sottili e una predilezione per le camicie rosa tenue. A sperimentare è invece Joseph Gordon-Levitt, coprotagonista con Leonardo Di Caprio nel film “Inception”, il quale punta sulle stampe; a dare un tocco di modernità non sono i colori, ma le fantasie: sulla camicia e sulla cravatta. Per evitare l’effetto clown sono da bilanciare sempre almeno a un capo e accessori monocromatici.
Benedict Cumberbatch, british fino al midollo, sceglie giacche dal fit slim e cravatte di seta.“L’eleganza per me? Essere in armonia e in ordine, anche se non sei andato dal barbiere per un po’. Prediligo vestiti di grisaglia o giacche di tweed”. Matt Bomer, personaggio reso noto dalla fiction televisiva “White Collar”, sceglie un look informale che fa girare la testa a uomini e  donne sia sul set che fuori: camicia a righine, cravatta, giacca sportiva ed è fatta. Un dettaglio vezzoso è il cappello Borsalino, anche strategico per chi non è proprio altissimo.
Ryan Gosling ne prende nota: look senza fronzoli da vero ragazzone americano, il cui accessorio immancabile in questo caso sono gli occhiali da sole, in particolare i Wayfarer di Ray Ban, modello cult degli anni’70.
Tutto questo forse ci fa capire quanto ancora l’uomo contemporaneo guardi al passato, senza però parlare di malinconia, anzi al contrario, di evoluzione. Un’evoluzione che ha bisogno di guardare indietro ai grandi classici e prendere spunto, per non lasciare per strada quei tocchi che trasformano da sempre “l’uomo” in “gentleman”. Il segreto è personalizzare, la chiave di stile è essere se stessi.

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