Roma sempre più vivaio del dolce stil novo con Altaroma

New Designers at Coin Excelsior ph. Allucinazione per Altaroma

Approdata nell’ex caserma di via Guido Reni 7, diventato un hub stimolante e spazioso per ospitare eventi di diversa rilevanza e portata, Altaroma cambia d’abito. E acquista un nuovo slancio creativo con un calendario ricco di appuntamenti che in 4 giorni hanno acceso i riflettori, oltre che sull’alta moda per happy few, anche sulle realtà più giovani e bisognose di sostegno. “Abbiamo scelto questa nuova sede per questa edizione perché è più centrale e quindi più raggiungibile e poi è così grande e funzionale da consentire di poter organizzare sfilate quasi in concomitanza fra loro; inoltre si trova di fronte al Maxxi con cui istituiremo sinergie sempre più strette anche per le prossime edizioni”, spiega il presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi. E aggiunge: “Occorre che Altaroma diventi più liquida e aperta per sostenere nuovi progetti creativi e che faccia sempre più dialogare al suo interno le sue espressioni creative più tipiche: cinema, arte e moda”. Non per niente la maison Fendi in cui la stilista è tuttora attivamente coinvolta a livello creativo-a Silvia Venturini Fendi si deve l’invenzione della borsa feticcio ‘baguette’ e attualmente riveste la carica di direttore creativo delle collezioni uomo, bambino e accessori donna di Fendi- ha aperto il nutrito calendario della manifestazione con una mostra al Palazzo della Civiltà Italiana, ribattezzato Palazzo Fendi che fino a luglio ospita la mostra ‘Matrice’ dedicata a Giuseppe Penone. L’artista piemontese d’avanguardia si appresta a donare a Roma in aprile 2017, grazie al munifico intervento di Fendi, una sua scultura-installazione che sarà collocata a Largo Goldoni, di fronte a un’altra sede romana di Fendi. La solenne apertura mondana della personale dedicata al grande artista, il primo dell’arte contemporanea a fare un simile dono a Roma, ha aperto la kermesse capitolina che attrae sempre più giovani e compratori stranieri, soprattutto asiatici, incuriositi dalla varietà di proposte e di eventi proposti dalla manifestazione, sempre più aperta a un dialogo con il Comune di Roma e con il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che eroga i suoi fondi per Altaroma. Accanto ai nomi altisonanti dell’atelier hanno sfilato le collezioni per l’autunno-inverno 2017-18 di talenti emergenti come Greta Boldini, ispirata dalla leggerezza delle falene e della pelliccia poggiata su abiti vagamente rétro, di Marianna Cimini, che si rifà a una donna forte e fragile come il bambù giapponese, di Miahatami disegnata dall’iraniana Narguess Hatami che reinventa un’oasi nel deserto lavorando i tessuti come preziosi tappeti Kilim. Dopo i consensi della prima edizione è tornato inoltre in passerella Portugal Fashion sfilata collettiva dei 3 designer portoghesi Pé de Chumbo, Estelita Mendonça e Susana Bettencourt, una presenza che rispecchia l’evoluzione della creatività del Portogallo aldilà dei confini geografici. Oltre a dare visibilità agli accessori dei finalisti di Who is on next? Come Akhal Teké, Azzurra Gronchi e Lodovico Zordanazzo, Altaroma ha presentato fra gli altri eventi l’inedito Silent Vernissage, un percorso multisensoriale in via del Pellegrino popolato di live performance, istallazioni e video proiezioni in un viaggio virtuale vissuto dai visitatori muniti per l’occasione di avanzate cuffie wireless in una contaminazione di stili e culture, arte e moda, di cui Altaroma è sempre più imbevuta.

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