Roma palcoscenico della couture con Altaroma

cover_maison Francesco Scognamiglio

Parigi o Roma? L’alta moda non è un match di football ma l’opportunità di fare sistema basato sull’eccellenza artigianale e il savoir-faire che sono al top della piramide aspirazionale del lusso vero. Questo il parere di Maria Grazia Chiuri, direttore creativo in carica della maison Dior, una protagonista della moda che a Roma deve molto soprattutto alle Fendi e a Valentino, maison legate a doppio filo alla capitale. In un talk al Maxxi del ciclo ‘Roman’s romance’ moderato stavolta dalla giornalista Rai Barbara Modesti, la stilista ha focalizzato affinità e differenze fra l’alta moda parigina e quella italian style: “ I francesi hanno dalla loro le istituzioni che facilitano la vita e poi sono molto scenografici, da noi c’è la centralità della produzione che è un valore, e della costruzione sartoriale in cui siamo ai primi posti”. E anche se non è facile attrarre a Roma lo stesso pubblico internazionale che circola a Parigi, tuttavia Altaroma ha profuso il massimo impegno anche raccordandosi alle istituzioni per fare della capitale la culla del bello e ben fatto dove i grandi atelier siano stimolati a esibire le loro creazioni. Renato Balestra, decano dell’alta moda italiana con una longevità creativa davvero invidiabile che ha sfilato con le sue modelle a Palazzo Brancaccio, immagina un futuro green come il regista Guillermo Del Toro in ‘La forma dell’acqua’. Le sue fanciulle in fiore sembrano uscite dal giardino incantato di un pittore impressionista fra duchesse e organze preziose, fili d’erba ricamati e foglie d’edera, senza dimenticare il suo blu, più profondo e intenso. All’aula ottagona del Planetario delle Terme di Diocleziano sotto la direzione creativa di Guillermo Mariotto che non sbaglia un colpo e la presidenza del poliedrico Stefano Dominella, Gattinoni Couture porta in pedana 60 outfit rivitalizzando un archivio formidabile (quasi 1200 abiti) per definire l’estetica progressista e attualissima di una donna impegnata che per rivendicare la sua dignità e una femminilità battagliera è pronta a scendere in piazza, avvolta in giacche giustacuore in velluto, corpetti di pelle, giacchine da frac tagliate alla vita, camicie decorate da cammei, ampi cappelli neri a fedora in omaggio a Oriana Fallaci, bagliori esotici e sontuosi abiti da ballo i cui volumi lievitano sui fianchi, impreziositi da intarsi, applicazioni e ricami milionari in tessuti lievissimi, per donne forti e fragili. Viene dall’Oriente l’ispirazione per le collezioni di Filippo Laterza e Nino Lettieri. Il primo che ha esordito in pedana a Roma in Italia al Guido Reni District, ha dato vita a una magica evocazione di una Cina opulenta contaminata dallo heritage del Regno Unito in un tripudio di tessuti dai ricami certosini e dalle stampe vibranti. Lettieri è partito dalle farfalle del cielo di Hida in Giappone per raccontare una storia di abiti sciolti come kimoni in tessuti preziosi ricamati di jais e paillettes. Sono femmes fatales le donne che animano i tableaux vivant di Anton Giulio Grande che richiama i fasti della belle époque fra ventagli di piume, boa e ricami di perline e pizzi a profusione e anche le seducenti muse di Roberta Bacarelli che strizza l’occhio alla garçonne, al Charleston e a Louise Brooks per i suoi abiti dégradé, elaborati nei decori di pizzi, frange e piume. Virtuosismi stemperati da silhouette lineari per Camillo Bona che fa rivivere in passerella Silvana Mangano con le sue mise in lievi lane double, sete fruscianti, princesse stampate in bianco e nero, reti di cristalli e lunghi abiti in pizzo molto leggiadri. Magniloquenza onirica e gran senso della teatralità uniti a un senso ricercato per la silhouette negli abiti di Francesco Scognamiglio che ha già sfilato con la sua haute couture a Parigi e che ha scelto Roma per celebrare i suoi primi vent’anni di carriera nella moda. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna in un allestimento d’impatto hanno sfilato, indossati da top models, i modelli più iconici dell’archivio dello stilista amato da Madonna e Nicole Kidman accanto a una selezione onirica di capi della nuova collezione couture primavera-estate 2018, per creature sensuali velate dal tulle iridescente di cristalli e abbellite da piume come ne ‘Il lago dei cigni’. Un vero incantesimo.

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