Moda maschile, il mondo in una giacca

Elastica e sinuosa, con quel pizzico di jersey che la fa aderire nelle zone strategiche dell’anatomia virile, tagliata in modo sartoriale e con un appeal molto british la giacca riacquista la sua centralità nell’armadio del gentleman evoluto che in nome dell’eleganza non rinuncia mai al comfort. All’ultima edizione del salone Pitti Immagine Uomo per l’autunno-inverno 2017-18 come conferma Antonio Cristaudo, fashion guru e ricercatore di tendenze per la rassegna di moda maschile, la giacca “tende a soppiantare l’abito inteso dagli uomini come una rigida divisa e si combina bene con il cappotto e con il montone, consente di personalizzare il proprio look spezzando il classico completo con un pantalone più informale, ha un’allure aristocratica ma anche decostruita, privilegia le lane inglesi e i disegni check e soprattutto manifesta una forte vocazione a fondersi con la maglieria”. Capospalla e maglieria vivono in simbiosi nelle collezioni di vari marchi presenti negli stand della Fortezza da Basso di Firenze: a cominciare da Lardini dove la grande novità è la giacca cardigan effetto maglia d’impronta militare o quella che si porta proprio sotto il cardigan a kimono accanto alle più preziose giacche intelate che rivelano la matrice sartoriale dell’azienda di Filottrano. “La giacca deve avvolgere senza comprimere” spiega Gabriele Pasini, stilista di una sua linea omonima sviluppata in tandem con Lardini e mostra la sua giacca con i revers a lancia che sfinano e si portano con pantaloni sarouel di foggia esotica. “Non c’è un solo tipo di giacca che suggerisco perché la giacca ha tante anime e permette all’uomo di esprimersi liberamente personalizzando il proprio look”, aggiunge Pasini. La giacca fa l’uomo, e lo fa libero, maturo e consapevole di sé e delle sue scelte estetiche. Sono tante e di tanti tessuti diversi ma tutte destrutturate pur mantenendo quella forma avvitata e accostata al corpo, mono o doppiopetto, le giacche di Brunello Cucinelli che propone un soft tailoring, un casual lussuoso declinato in velluto, cachemire e lane bouclé o gessate. “La giacca è un gesto, è così easy quando lo infili e la sfili, è quasi un rito quotidiano e dice molto di un uomo”, spiega Luca Magliano, stilista emergente bolognese del marchio Magliano selezionato da Pitti Uomo e Mini per The Latest Fashion Buzz, un incubatore di nuovi talenti nato come vetrina del nuovo che avanza. Secondo Magliano la giacca deve essere epurata e ridotta ai minimi termini per tornare alla sua essenza sartoriale ma senza costruzioni o imbottiture. E’ impalpabile come un alito di vento la giacca Zero Gravity di Tombolini che questa nuova stagione si combina bene con il gilet di maglia della stessa fantasia a scacchi della giacca stessa e mostra colori e lavorazioni inedite come l’agugliatura, per il cammello più pregiato. E’ un ordigno di seduzione la giacca di Tagliatore disegnata dal pugliese Pino Lerario che crede molto in una giacca “che veste e non copre” traslata nel binomio cromatico antracite e cognac, con ampi revers e una linea che segue le forme del torace assecondandole: si porta con un dolcevita o con un gilet in tessuto. Molto più generose nei volumi e nelle proporzioni le giacche maglie completamente decostruite di Altea che crea sapienti abbinamenti di fantasie e di colori sul tema del finestrato con echi street e spunti cromatici interessanti. Gioca molto con la maglieria anche Cividini con i cardigan magistralmente tinti in capo mentre la leggerezza è la cifra distintiva delle giacche di Massimo Rebecchi che si ispira a un dandy di nuova generazione amante dei disegni più classici ma rivissuti in chiave contemporanea come il pied de poule e il Principe di Galles con effetti flanelle, per lane pure o pettinate. Poi ci sono i tessuti ad alte prestazioni come quelli hi-tech che sembrano naturali in disegni tradizionali: li propone Traiano un brand emergente ma anche Lumberjack che si concentra sulla modularità e fungibilità dei capi termici alternati alle giacche tradizionali nel weekend ma anche in vari momenti e occasioni. Si chiama Techmerino la nuova trovata di Alessandro Sartori per Z Zegna che fra il casual attivo destinato allo sci e il formale trova nuove frontiere, ampliando gli orizzonti del bel vestire con un nuovo statement sulla giacca.

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