MATTEO MARTARI – DALLA MODA AL PICCOLO E GRANDE SCHERMO

Ha le ‘phisique du rôle’ e la recitazione nel sangue. Dalla sua carriera di modello ha imparato che l’abito fa il monaco, soprattutto sul set. Matteo Martari, Sagittario, è un artista poliedrico che non si ferma mai, sempre aperto a nuove esperienze dal grande cinema agli spettacoli di ‘street art’. Di sé dice :“Sono un uomo che agisce di pancia ma sono anche ammaliato da una bella testa”.

Riservato ma affabile, appassionato della vita e del suo mestiere, quello di attore destinato a regalare emozioni e per usare le sue stesse parole “a comunicare con la gente in modo creativo”, Matteo Martari possiede occhi penetranti e un fisico slanciato da modello, carriera che ha interrotto cinque anni fa per dedicarsi alla recitazione. “La moda è stata un’opportunità per viaggiare, conoscere tre lingue straniere e visitare luoghi che altrimenti non avrei mai visto”. Oggi dopo la partecipazione ad alcune fiction di successo come ‘Luisa Spagnoli’ in cui interpretava Giovanni Buitoni e ruoli cinematografici come quello nel film ‘La felicità è un sistema complesso’ di Gianni Zanasi è reduce dall’esperienza di‘2night’ film in uscita nelle sale in ottobre, in cui lo ha diretto Ivan Silvestrini, segnalandosi come uno degli attori più promettenti del nuovo cinema italiano e internazionale. Man in Town lo ha incontrato a Roma in una pausa fra un progetto e l’altro, per raccontare il suo vissuto e le sue passioni.

Di cosa parla esattamente l’ultimo film in cui ha recitato per il cinema?
‘2night’ racconta della vita, di incontri e di scelte. Anche se è una piccola produzione dietro c’è tanta ambizione perché è un film impegnativo: è stato girato nell’arco di 5 notti consecutive e di notte si sa è difficile mantenere la concentrazione. La notte mi è familiare: prima di fare il modello lavoravo in un forno.

Cosa le riserva il futuro?
Staremo a vedere. Amo molto il cinema e il teatro che peraltro mi ha impegnato non poco in passato ma devo ammettere che la fiction funziona bene, per non parlare delle web series: ne ho interpretata già una ‘Under’ diretta da Ivan Silvestrini e credo che siano il futuro. Non mi dispiacerebbe lavorare con apprezzati e sorprendenti registi italiani come Gabriele Mainetti e Fabio Mollo e adorerei una proposta dal cineasta danese Thomas Vinterberg, della scuola del Dogma. Per il resto per me recitare è creare un progetto che piaccia alla gente e allo stesso tempo mi diverta.

Un luogo fisico e un luogo dell’anima.
Per quanto concerne il primo forse Parigi, il secondo è la campagna veneta che mi rilassa molto dato che ho vissuto a Verona fino ai 18 anni.

Quali sono le sue passioni maschili?
Sono un biker da quando avevo 14 anni, amo l’enduro e quando potrò metterò in piedi una mia scuderia rally. Per lo stile amo le macchine d’epoca.

A proposito di stile qual è il suo guardaroba ideale?
L’esperienza di modello mi ha fatto passare la voglia di essere ‘trendy’. Preferisco il comfort di capi tecnici. E poi colleziono cappelli, ne possiedo circa 200 fra i quali alcuni Borsalino acquistati in giro per il mondo soprattutto a Parigi. Ammiro gli uomini che hanno un concetto definito di eleganza e sanno metterlo in atto. Per me il look definisce sempre un personaggio: in ‘Luisa Spagnoli’ calandomi nel mio ruolo di Giovanni Buitoni ho riscoperto certi rituali di eleganza del passato che oggi non sarebbero proponibili. La praticità imperante ha accelerato i tempi scandendo il ritmo di un’esistenza fin troppo frenetica.

Photography | Roberta Krasnig
Stylist | Stefania Sciortino
Grooming | Isabella Avenali per CC Making Beauty
Photography assistant | Chiara Filippi e Leonardo Barbaresi
Location | Castello Della Castelluccia di Roma

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