Impara l’arte e mettila… in Casa:

In un paese come l’Italia, ricco di patrimoni artistici in decadenza, fa ben sperare l’iniziativa di airbnb, che ha proposto un progetto di riconversione di edifici pubblici in residenze per accogliere artisti da tutto il mondo, orientando in questo modo il flusso di turismo da quantitativo a qualitativo e permettendo ai borghi italiani, interessati al progetto, di svolgere attività culturali per la conoscenza del territorio. A Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, conosciuta dai turisti come: città che muore, il Comune ha restaurato e concesso in affitto delle stanze in questo borgo etrusco al progetto “case d’artista”. Qui, a un prezzo più basso rispetto al mercato, saranno ospitati talenti che lasceranno al comune un segno del loro soggiorno, un omaggio per così dire, mentre con i soldi si provvederà al recupero del borgo, che prevede, per questo, una crescita importante del turismo di qualità. Il primo maestro che ha aderito alla proposta è Francesco Simeti, il quale ha soggiornato a Civita nell’ottobre 2016. Altro esempio di questa iniziativa lo troviamo sulla montagna bolognese, dove i comuni di Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Marzabotto e Vergato, con il contributo della regione, hanno realizzato 3 tour per la conoscenza di artigianato e arte locali, nonché di musica e prodotti tipici del territorio, con lo scopo di riportare in evidenza la bellezza di questi luoghi. Case d’artista è un progetto dell’Unione Appennino Bolognese, seguito da persone che in quei luoghi ci vivono o sono andati ad abitare e che si sono identificate come Talenti. Si tratta di agricoltori biologici, attori, musicisti, artigiani, tutti con un grande bagaglio di competenze che hanno voglia e intenzione di far conoscere le attività da valorizzare. Nei 3 tour si visiteranno le case d’artista dove vivono i talenti, oltre a godere di eventi come concerti, degustazioni di prodotti locali e workshop artigianali in un contesto decisamente unico come la montagna, verso cui si auspica  un ritorno importante in termini di ripopolamento. Scopo del progetto è far conoscere i piccoli borghi, rilanciandoli come laboratori di scambio culturale e artistico e di integrazione territoriale. Tanti sono i piccoli paesi medievali completamente abbandonati dopo la guerra, i famosi paesi fantasma, dalla Basilicata alla Toscana passando per le Marche. Il comune di Asti, ad esempio, ha aperto un bando per la trasformazione dell’ex chiesa di San Giuseppe, oggi spazio Kor, per l’assegnazione di una residenza ad artisti che lavorano con il linguaggio del contemporaneo. Nel 2013, Gianni Ummarino ha proposto una mostra fotografica di ben 22 case d’artista marchigiane, sconosciute per lo più al gran pubblico, grazie alla quale ben si capisce la creatività di chi le ha abitate e tuttora le abita, destinandole a un visitatore motivato culturalmente. In valle Camonica, è stato promosso il restauro di Casa Valiga, destinata a ospitare, nei monolocali, artisti che si adoperino nella realizzazione di attività culturali. Anche in Piemonte una fondazione tedesca per l’arte ha ricavato delle abitazioni-atelier in un vecchio palazzo di un borgo sul lago Maggiore, dove i maestri vivono e realizzano le proprie opere d’arte. Negli anni ’60 in questa casa hanno soggiornato i pittori torinesi Francesco Menzio e Enrico Paulucci. Anche le case-museo di tante città italiane permettono di sintonizzarsi con il mondo dell’artista, nonché di preservare la memoria e dar linfa a nuove attività culturali.

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