IL NUOVO LUSSO È DI PLASTICA

Dimentichiamo il fashion system come un mondo fatto solo d’illusione e glitter abbaglianti. Oggi i brand di moda puntano alla sostenibilità. La plastica “luccica” più delle squame di una pelle di coccodrillo e così la sfida si gioca sul campo dell’ecologia e le aziende virtuose cercano metodi sempre più tecnologici per creare tessuti. Partendo anche dai rifiuti. A trarne profitto non è solo il pianeta, ma pure chi lo abita.
Esemplare, brand specializzato nello sviluppo di capispalla dalle tecnologie innovative presenta, per la collezione autunno-inverno 2017/18, il capo ecologico a 360° per l’uomo e la donna. Una dedica all’ambiente: i modelli sono realizzati con imbottitura 100% in fibra riciclata, la THERMORE ECODOWN, che permette il riutilizzo di 10 bottiglie di plastica e quindi un minor impatto sulle riserve ecologiche del pianeta. Il concetto della “Circular Economy” diventa trend, così il design riutilizza risorse già esistenti. Senza doverne creare delle nuove. Esemplare non utilizza piume d’oca, pelli o pellicce vere per realizzare i suoi capispalla e cura anche l’esterno dei capi realizzato in nylon riciclato re-pet, anch’esso ottenuto grazie al riutilizzo di bottiglie.

Il trend della green technology si riverbera anche sugli accessori. I marchi di scarpe cercano sempre una soluzione materica e progettuale di matrice ecologica. Dai brand più noti ai nuovi nati, tutti fanno del cruelty free il loro credo.
Con le nuove “UltraBOOST Uncaged Parley”, adidas vuole ripensare il design dei prodotti e aiutare a ridurre il problema della plastica nelle nostre acque, realizzando, per il 95%, ciascun paio con plastica riciclata, raccolta vicino alle Maldive. L’ambizioso progetto è il frutto della collaborazione di adidas con Parley for the Oceans, associazione ambientalista nata con lo scopo di focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’inquinamento degli oceani. Al momento sono state prodotte circa 7mila paia, ma l’azienda mira a produrne un milione e ad eliminare la plastica vergine dal processo di produzione e distribuzione.

Un progetto ambizioso, ma possibile, quello di Paola Caracciolo che, nel 2013, ha aperto Opificio V Milano, la prima azienda italiana di scarpe di lusso cruelty free. L’idea nasce da un’esigenza personale: Paola era responsabile marketing di una catena di supermercati alla ricerca di proposte che unissero il rispetto per gli animali e lo stile. Il brand firma collezioni da donna e da uomo, realizzate con materiali rispettosi dell’ecosistema e caratterizzate da un’eleganza e una cura estetica tipiche del Made in Italy. Oggi, dopo quattro anni, Opificio V Milano si rilancia e si internazionalizza e diventa Nemanti Milano, rimanendo però fedele al suo credo green e con nuovi progetti per il futuro: una linea giovane e la piccola pelletteria.
Quando la moda incontra la passione per la ricerca tecnologica, accadono cose straordinarie: l’etica fa tendenza e il vero lusso cambia pelle diventando sinonimo di tecnologia e ricerca.
Nuove sfide che fanno del bene all’ambiente e segnano i confini di ricerche tecnologiche in continua espansione.

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